Da oggi, 5 febbraio, il sistema sanitario, si avvale di un progetto, finanziato dalla Comunità europea, che permette di ottimizzare la trasmissione di esami ed informazioni sanitarie da una postazione di emergenza ad una struttura ospedaliera, da utilizzare in situazioni di emergenza. Al progetto, che è costato tre milioni di euro, hanno dato il loro contributo dieci centri di ricerca appartenenti a sei Paesi europei diversi. La presentazione è avvenuta questa mattina presso l’Aula Magna della Facoltà di Medicina del Polo Unico Ospedaliero, presenti medici, ingegneri informatici, ricercatori e studenti universitari.
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“Il progetto è in grado di offrire al servizio sanitario gli strumenti di carattere tecnologico per inviare in tempo reale, a centri ospedalieri opportunamente organizzati, immagini diagnostiche e di video assistenza, trasmesse da un’autoambulanza o dal luogo di un incidente, oppure da un Ospedale da Campo, allestito in caso di gravi calamità – ha commentato l’Ingegner Pier Giorgio Fabietti dell’Università di Perugia, uno dei firmatari del programma- .Il progetto ha puntato sullo sviluppo delle conoscenze tecnologiche messe al servizio della sanità. Se prima si procedeva all’invio di immagini statiche, spesso pesanti e di qualità non eccellente, ora è possibile grazie alla compressione dei dati diagnostici e della migliore qualità digitale una gestione a distanza di qualsiasi evento sanitario. In sintesi, è ora possibile offrire una ottimizzazione dei servizi con una sensibile riduzione dei costi. In tempi medio il servizio sanitario potrà fornire la possibilità di garantire ai pazienti l’assistenza al proprio domicilio.”
Il professor Giuseppe Ambrosio, direttore della struttura di Cardiologia e Fisiopatologia cardiovascolare del Santa Maria della Misericordia, si è soffermato sull’ attuazione del progetto in ambito cardiologico: “La tecnologia è in continua evoluzione e lo specialista medico sollecita di essere in condizioni di ricevere in tempo reale le stesse informazioni di quando si trova in presenza del paziente, per procedere ad una diagnosi e ad una terapia in tempo reale”.
Il coordinatore del progetto, Ingegner Lorenzo Iacobelli della società Thales Communications & Security (Francia), si è soffermato sulle criticità affrontate nella realizzazione dello studio , fornendo una dimostrazione pratica grazie ad un collegamento tra un’autoambulanza del 118 regionale umbro, e la postazione in grado di ricevere i parametri vitali del paziente affetto da patologia cardiaca. “Come docente universitario, e nello specifico nella mia professione di chirurgo della Facoltà di Veterinaria, ho sempre creduto nell’importanza del confronto a distanza tra professionisti di grandi centri di ricerca sia medica che veterinaria- ha detto il Magnifico Rettore dell’Università di Perugia Franco Moriconi-. Mi compiaccio con i firmatari di questo progetto, perché dimostriamo di saper restare al passo con i tempi: la tecnologia deve essere valorizzata per restare al passo con i tempi”. Infine, il direttore dell’Azienda Ospedaliera di Perugia Walter Orlandi, nel suo intervento ha ripercorso le tappe salienti della assistenza sanitaria pubblica, con le svolte scandite dall’utilizzo dei nuove apparecchiature : “ Quella di oggi è un’altra svolta importante sulla quale i nostri ricercatori hanno creduto e sui quali siamo pronti ad investire :la trasmissione di dati ed informazioni, utili per permettere agli esperti la diagnosi di un paziente, ha già una storia, ma ora la tecnologia ha dato un’ulteriore impulso ,offrendo scenari innovativi che danno la possibilità di mettere al servizio dei cittadini le competenze dei professionisti senza dover tener conto di distanze e fuso orario”.
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