Meningite da meningococco con la prof.ssa Daniela Francisci, infettivologa
Meningite meningococcica
L’aracnoide e la pia madre sono i target preferenziali del meningococco: a livello delle leptomeningi, il batterio scatena un processo infiammatorio purulento severo, acuto ed improvviso, che solo in alcuni casi si risolve positivamente.
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Negli infanti, la meningite da meningococco si manifesta come un’infezione a carico delle vie aeree superiori che, solo in apparenza, risulta di semplice risoluzione: i sintomi possono trarre in inganno, facendo confondere la meningite con una lieve influenza, il che può creare un ritardo diagnostico, complicando la prognosi.
Il tempo d’incubazione del meningococco si aggira tra le 24 e le 48 ore; dopo un paio di giorni dal contagio, i sintomi esordiscono improvvisamente, e il malcapitato è colpito da agitazione psicomotoria, alterazione del ciclo mestruale (nella donna in età fertile), calo della pressione arteriosa, dolore cervicale, dolore alla nuca, febbre elevata, fotofobia, inappetenza, mal di testa (che nel bambino è riconosciuta tramite il cosiddetto “grido meningeo”), rigidità dei muscoli del collo e vomito.
Si osserva che i bambini affetti da infezioni da meningococco sviluppano spesso confusione mentale marcata e convulsioni, fino al coma.
Nei casi di severità, il paziente può sviluppare improvvisamente lesioni cutanee di tipo emorragico, variabili da semplici petecchie a vere e proprie ecchimosi (tipica meningite meningococcica con degenerazione in sepsi fulminante).
I sintomi tendono a manifestarsi in poche ore, massimo alcuni giorni; non tutti i segni caratteristici, tuttavia, possono svilupparsi a seguito dell’infezione da meningococco. Consultare immediatamente il medico in caso di sintomi simil-influenzali che peggiorano nel corso di alcune ore o pochi giorni.
Tratto da http://www.my-personaltrainer.it/benessere/meningite-sepsi-meningococco.html
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