Proteina EGFL7 contro sclerosi impedisce a cellule immunitarie di entrare nel cervello

I risultati sperimentali sono stati quindi confermati in un modello di barriera ematoencefalica. Ora concludono i ricercatori, potrebbe essere possibile in linea di principio sfruttare queste nuove scoperte per trattare la sclerosi multipla.

 
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Proteina EGFL7 contro sclerosi impedisce a cellule immunitarie di entrare nel cervello

Si chiama EGFL7 ed è una proteina che è stato dimostrato avere un’ influenza sulla migrazione delle cellule immunitarie nel tessuto tumorale. I ricercatori del Centro Medico dell’ Università di Mainz (Germania), in collaborazione con quelli dell’ Università di Montreal (Canada) si sono concentrati su di lei per ostacolare la migrazione delle cellule immunitarie nel cervello, meccanismo alla base della sclerosi multipla. Questo nuovo possibile approccio è riportato da uno studio pubblicato su Nature Communications.

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I ricercatori hanno scoperto che, nella sclerosi multipla, l’ infiammazione del sistema nervoso centrale era accompagnata da un aumento, da parte della barriera emato-encefalica, del rilascio di EGFL7; questa proteina si lega alle cellule immunitarie, impedendone l’ ingresso nel sistema nervoso centrale. Nei loro studi su cellule, i ricercatori hanno inoltre scoperto che l’ esposizione a EGLF7 rende la barriera emato-encefalica più efficace e riduce il passaggio delle cellule immunitarie nel cervello. Ciò ha portato a miglioramenti dei sintomi clinici.

I risultati sperimentali sono stati quindi confermati in un modello di barriera ematoencefalica. Ora concludono i ricercatori, potrebbe essere possibile in linea di principio sfruttare queste nuove scoperte per trattare la sclerosi multipla.

La sclerosi multipla è uno dei disturbi autoimmuni più comuni che causano disabilità nei giovani adulti. Nelle persone che ne sono colpite, le cellule immunitarie (cellule T) attraversano la barriera emato-encefalica, cioè la barriera fisiologica tra il sistema circolatorio del sangue e il sistema nervoso centrale, entrando nel cervello e danneggiandone la copertura protettiva delle fibre nervose, detta mielina. Ciò provoca la degenerazione di funzione delle cellule nervose e i noti sintomi neurologici che provocano disabilità.

 

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