Nuove tecniche elettrostimolazione per insufficienza cardiaca
L’ospedale “San Filippo e Nicola” di Avezzano si distingue come centro d’eccellenza nel trattamento dell’insufficienza cardiaca grazie all’implementazione di tecniche all’avanguardia come l’elettrostimolazione fisiologica. Il Prof. Francesco Vetta, Direttore della UOC Cardiologia UTIC, ha evidenziato come la nuova modalità di pacing risulti superiore rispetto ai metodi tradizionali, contribuendo a una riduzione del numero di elettrocateteri necessari e, di conseguenza, a un abbassamento del rischio di infezioni sia peri che post-operatorie. Questo approccio innovativo si inserisce in un contesto in cui la cardiologia dell’ospedale di Avezzano si conferma punto di riferimento per l’Abruzzo, il Molise e il basso Lazio, accogliendo pazienti da tutto il Centro-Sud.
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Negli ultimi mesi del 2023, la Unità Operativa Complessa di Cardiologia UTIC ha inaugurato ambulatori di secondo livello per l’insufficienza cardiaca, la cardiopatia ischemica e strutturale, l’aritmologia, il monitoraggio remoto dei dispositivi impiantati, la dislipidemia e l’amiloidosi cardiaca da transtiretina. Queste nuove strutture hanno portato a un aumento sia del numero che della qualità delle procedure eseguite. Tali novità verranno presentate durante il convegno “Il cuore della Marsica”, in programma per l’11 e 12 ottobre presso il Centro di formazione Noesis di Avezzano, dove si attende la partecipazione di circa cento specialisti e rappresentanti delle istituzioni locali.
Negli ultimi mesi, l’attività di emodinamica nell’ospedale di Avezzano ha registrato un incremento del 20%, mentre l’attività di elettrofisiologia cardiaca ha visto una crescita del 50%. Inoltre, la UOC di Cardiologia di Avezzano, in collaborazione con Pescara, è diventata il centro di riferimento regionale per il trattamento dell’amiloidosi cardiaca, una patologia spesso trascurata, in particolare tra gli anziani.
Il Prof. Francesco Vetta ha sottolineato che la crescita non è solo legata al numero degli interventi, ma anche alla complessità dei pazienti trattati. Infatti, è stato registrato un significativo incremento nel trattamento di casi con lesioni coronariche multivasali, spesso in pazienti in condizioni critiche. L’utilizzo di tecnologie avanzate, come l’Impella e altri dispositivi di supporto emodinamico, ha permesso di affrontare con successo situazioni di grave insufficienza cardiaca e coronaropatie complesse. Queste innovazioni sono fondamentali per gestire pazienti sempre più complessi, garantendo interventi rapidi ed efficaci. I risultati ottenuti sono frutto di una visione strategica da parte della direzione, guidata dal Prof. Ferdinando Romano, che ha promosso un servizio sanitario innovativo e reattivo.
L’elettrostimolazione fisiologica, considerata il fiore all’occhiello dell’ospedale di Avezzano, rappresenta un notevole avanzamento nelle tecniche di trattamento delle patologie cardiovascolari. Essa consiste in un’elettrostimolazione tramite pacemaker, la quale può avvenire in varie modalità. A fianco dell’approccio tradizionale, che prevede una stimolazione cardiaca classica, è stata introdotta l’elettrostimolazione fisiologica, mirata a migliorare la qualità della vita dei pazienti e a ridurre le complicanze post-operatorie. Sebbene non sia ancora diffusa in tutti i centri, l’adozione di questa tecnica da parte della cardiologia di Avezzano ha contribuito a rendere il reparto un punto di riferimento a livello macroregionale.
Il Prof. Vetta ha chiarito i limiti della stimolazione cardiaca tradizionale. Con questo approccio, l’impulso elettrico parte dall’apice del ventricolo destro e si diffonde verso la base dei ventricoli, creando dissinergie che possono portare a danni anatomo-funzionali nel tempo. Questa modalità di stimolazione può compromettere il corretto funzionamento del cuore e aumentare il rischio di insufficienza cardiaca e fibrillazione atriale, specialmente nei pazienti anziani, già predisposti a queste condizioni. La letteratura scientifica indica che una stimolazione cardiaca dall’apice del ventricolo destro, quando supera il 20-40%, può incrementare del 15-20% il rischio di scompenso cardiaco e del 50% quello di fibrillazione atriale. La prevalenza della fibrillazione atriale, in crescita a causa dell’invecchiamento della popolazione, è stimata raddoppierà nei prossimi venticinque anni, passando dal 2% al 4% della popolazione generale, con un’incidenza che raggiunge circa il 15% negli ultrasettantacinquenni. Lo stesso trend è previsto anche per l’insufficienza cardiaca, che si appresta a diventare una vera e propria “epidemia cardiogeriatrica”. Pertanto, è fondamentale prestare particolare attenzione al miglioramento dei percorsi terapeutici, specialmente per le patologie più diffuse tra gli anziani.
L’elettrostimolazione fisiologica, in questo contesto, riproduce un percorso elettrico più naturale nel cuore. L’impulso, partendo dal setto interventricolare, raggiunge il cuore in modo più fisiologico, contribuendo a prevenire o trattare l’insufficienza cardiaca. Numerosi studi hanno dimostrato l’efficacia di questa tecnica rispetto ai metodi tradizionali. Inoltre, l’uso di un numero ridotto di elettrocateteri diminuisce il rischio di infezioni correlate all’impianto, a favore di una maggiore sicurezza per il paziente.
Nonostante la crescente diffusione del pacing fisiologico, non è ancora una pratica comune in tutti i centri di elettrostimolazione. Questo posiziona l’ospedale di Avezzano in una posizione di rilievo, non solo per le tecnologie innovative implementate, ma anche per l’alta specializzazione del personale medico. La continua formazione e l’aggiornamento degli specialisti, uniti a una strategia mirata di sviluppo, permettono di affrontare con efficacia le sfide poste dalle patologie cardiovascolari, garantendo ai pazienti un’assistenza sanitaria di eccellenza.
In sintesi, l’ospedale di Avezzano, grazie all’introduzione di tecniche innovative come l’elettrostimolazione fisiologica e alla crescente capacità di gestione dei casi complessi, si afferma come un punto di riferimento importante nella cardiologia regionale e nazionale. I risultati raggiunti sono sintomo di un impegno costante verso l’eccellenza clinica e l’umanizzazione della cura, ponendo il paziente al centro del percorso terapeutico e promuovendo la salute nella popolazione.
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