Influenza di stagione e vaccini dottor Oronzo Penza

L’influenza è una malattia respiratoria contagiosa, causata dai virus influenzali

 
Chiama o scrivi in redazione


Influenza di stagione e vaccini dr Oronzo Penza

L’influenza è una malattia respiratoria contagiosa, causata dai virus influenzali. In italia la malattia si presenta con epidemie annuali che in genere si manifestano in inverno, ma sono possibili episodi occasionali anche al di fuori dei mesi più freddi.

© Protetto da Copyright DMCA

L’influenza può causare sintomi da lievi a molto severi, che compaiono da uno a quattro giorni dal contagio (tempo di incubazione), e che comprendono:

  • febbre alta ad esordio improvviso,
  • tosse secca e stizzosa,
  • mal di testa,
  • stanchezza e debolezza,
  • brividi,
  • dolori muscolari e articolari,
  • dolori addominali,
  • diarrea, nausea e vomito (soprattutto nei bambini),
  • mal di gola,
  • naso congestionato e starnuti,
  • perdita di appetito,
  • difficoltà a dormire.

Numerose le possibili complicazioni, che nei soggetti più fragili come (anziani, bambini piccoli, pazienti cardiopatici e/o affetti da malattie croniche) possono in alcuni casi rivelarsi anche fatali (in Italia nella stagione passata sono stati registrati almeno 68 decessi da influenza e 162 casi gravi, mentre stime europee parlano di circa 40000 morti ogni anno negli Stati membri, ma si arriva a 650000 decessi ogni anno a livello mondiale secondo gli ultimi studi pubblicati).

Le previsioni autunnali ipotizzavano un virus influenzale meno aggressivo, ma in grado di colpire un numero maggiore di soggetti, come si è verificato nell’emisfero australe (la stagione influenzale va da aprire a ottobre circa), che è stato caratterizzato da un aumento in termini di diffusione, ma fortunatamente non di gravità.

In effetti l’andamento ad oggi si sovrappone abbastanza fedelmente a quello dell’anno passato, confermando le stime di un numero di casi finali pari a circa 5 milioni di soggetti (stagione a media intensità). Alcune osservazioni preliminari, facenti capo più che altro alla situazione statunitense, sembravano indicare una ridotta efficacia del vaccino di quest’anno, ma in Europa al contrario stanno circolando soprattutto i ceppi già presenti l’anno passato e contenuti nella formulazione praticata.

Intanto prosegue la raccolta delle segnalazioni (protocollo Influnet) dei casi segnalati dai medici di famiglia e dei pediatri, che proseguirà fino alla 17settimana del 2018 (domenica 29 aprile 2018) e permetterà agli organismi di controllo nazionali (principalmente l’Istituto Superiore di Sanità) di monitorare la stagione influenzale 2017-2018.

Siamo ufficialmente entrati nella fase epidemica, come spesso succede proprio durante le prime festività (che portano a soggiornare per lunghe ore al chiuso e in compagnia, condizione ideale alla diffusione del virus). Nella prima settimana del 2018 (1°-07 gennaio) si è osservato un ulteriore aumento dei casi, ormai alimentati soprattutto dalle fasce di età dei giovani adulti e dagli anziani e non più solo dei bambini (che comunque rimangono i più interessati dell’epidemia); si ritiene quindi che l’andamento sia indicativo dell’imminente raggiungimento del picco epidemico.

Ad oggi i soggetti colpiti sono circa tre milioni.

Il modo migliore per prevenire l’infezione è il vaccino antinfluenzale, anche se è bene chiarire che protegge solo e soltanto dal virus influenzale (quello “pericoloso”) e non dai numerosi virus para-influenzali (quelli solo “fastidiosi”) responsabili delle numerosi sindromi da raffreddamento che si verificano durante l’inverno. In Italia è gratuito per le fasce di popolazione considerate a rischio:

  • soggetti con 65 anni o più,
  • pazienti a rischio per motivi di salute (per esempio per malattie croniche come diabete, malattie immunitarie, cardiovascolari, respiratorie, …),
  • operatori sanitari a contatto diretto con pazienti a più alto rischio di acquisizione/trasmissione dell’infezione,
  • donne in gravidanza al secondo e terzo trimestre.

Nonostante quello che normalmente si pensa, durante le prime settimane di gennaio può ancora valere la pena sottoporsi alla vaccinazione qualora non fosse ancora stata praticata.

Essendo molto contagiosa, spesso l’influenza colpisce interi nuclei famigliari (iStock.com/AndreyPopov)

 

Fonte: www.farmacoecura.it

Commenta per primo

Lascia un commento