Patologie cardiometaboliche legate all’obesità, nuova campagna

L'iniziativa della Fondazione Italiana per il Cuore con il ministero della Salute

Patologie cardiometaboliche legate all’obesità, nuova campagna

Patologie cardiometaboliche legate – La Fondazione Italiana per il Cuore (Fipc), con il patrocinio del ministero della Salute, ha lanciato la campagna nazionale “Per un cuore sano, conta ogni centimetro”. L’iniziativa, sostenuta da Novo Nordisk, GVM Care & Research, Zentiva e Daiichi Sankyo, e supportata da 18 società scientifiche e associazioni di pazienti, mira a sensibilizzare sul ruolo della circonferenza vita come indicatore del rischio di patologie cardiometaboliche legate all’obesità.

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Misurare la circonferenza vita permette di valutare la quantità di grasso addominale viscerale, un predittore di malattie cardiometaboliche. Questa semplice azione può aumentare la consapevolezza della propria salute e incentivare scelte responsabili, come rivolgersi ai medici per una valutazione personalizzata del rischio. L’obesità, essendo una malattia complessa e multifattoriale, richiede un approccio multidimensionale. La prevenzione, attraverso la modificazione degli stili di vita, è il primo passo, ma in alcuni casi può essere necessario ricorrere a terapie farmacologiche o alla chirurgia bariatrica.

Durante la presentazione, la presidente di Fipc, Emanuela Folco, ha sottolineato l’importanza della prevenzione dell’obesità per ridurre il rischio di patologie cardiometaboliche. Ha evidenziato che ridurre anche solo di pochi centimetri la circonferenza vita non è una questione estetica, ma una scelta di salute fondamentale. L’iniziativa prevede la promozione di strumenti pratici attraverso canali web e social, con eventi che si estenderanno dalla Giornata mondiale dell’obesità di marzo fino alla Giornata mondiale del Cuore di settembre.

Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha aperto i lavori con un messaggio di saluto, sottolineando l’importanza della prevenzione e della diffusione di stili di vita sani. Ha ricordato che una dieta equilibrata e l’attività fisica regolare sono strumenti concreti per combattere l’obesità e migliorare la salute. Ha ringraziato la Fondazione Italiana per il Cuore per il suo contributo e ha augurato buon lavoro a tutti i partecipanti.

La comunità scientifica ha riconosciuto che l’Indice di massa corporea (Imc) da solo non è più sufficiente per valutare i rischi associati all’obesità. Si raccomanda di associare all’Imc la misurazione della circonferenza vita, considerata oggi l’indicatore più preciso dei rischi correlati all’obesità.

Misurare la circonferenza vita è semplice: basta un metro da sarto e seguire quattro passaggi: posizionarsi in piedi, togliere abiti o cinture comprimenti, avvolgere il metro all’altezza dell’ombelico e annotare la misura senza stringere eccessivamente. Questa misurazione aiuta a stimare il rischio cardiometabolico.

Secondo Paolo Magni, presidente del Comitato Scientifico Fipc e professore all’Università degli Studi di Milano, l’accumulo di grasso addominale viscerale è un fattore di rischio per malattie gravi come malattie cardiovascolari, diabete mellito di tipo 2, patologie epatiche associate al metabolismo, insufficienza renale cronica, alcune forme di cancro e patologie polmonari. Il grasso addominale viscerale altera il metabolismo glucidico e lipidico, aumentando il rischio di aterosclerosi e disfunzione endoteliale. Pertanto, misurare la circonferenza vita è cruciale per valutare il rischio di malattie cardiometaboliche.

(Frm/Adnkronos Salute)

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