Esperti: insulinoresistenza al 15% tra i minori italiani
L’allarme è lanciato dagli specialisti riuniti al XXXII Congresso Nazionale della SIGENP: il 15% dei bambini italiani mostra segni di insulinoresistenza, una condizione che prelude al diabete e ad altre patologie croniche. Il prof. Antonio Gasbarrini, direttore scientifico del Gemelli, ha evidenziato come le modificazioni del microbiota intestinale – causate da alimenti ultraprocessati – stiano anticipando l’insorgenza di malattie metaboliche, infiammatorie e cardiovascolari, un tempo tipiche dell’età adulta.
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“Se non si interviene subito,” ha spiegato Gasbarrini, “diabete, infarto e tumori potrebbero manifestarsi già a 30 anni, con conseguenze devastanti per i sistemi sanitari.” Il pediatra, secondo il gastroenterologo, è oggi il vero custode della longevità, poiché i primi 10-12 anni di vita sono decisivi per costruire un microbiota sano e prevenire cronicità future.
Il presidente della SIGENP, prof. Claudio Romano, ha confermato la gravità della situazione: “Le malattie infiammatorie intestinali in età pediatrica sono in crescita esponenziale e rappresentano un’emergenza sanitaria e sociale.” L’alimentazione infantile, sempre più ricca di prodotti industriali e povera di nutrienti naturali, è il principale responsabile.
Gasbarrini ha sottolineato anche l’illusione della dieta mediterranea, ormai abbandonata in favore di modelli alimentari anglosassoni. “L’Italia, insieme alla Grecia, ha il primato europeo per obesità infantile,” ha dichiarato, “e il consumo di cibi ultraprocessati è in costante aumento.”
Oltre all’alimentazione, concorrono altri fattori: sedentarietà, uso eccessivo di antibiotici, perdita dei ritmi circadiani e igiene estrema. Tutti elementi che alterano il microbiota e compromettono la salute dei più piccoli.
Un ulteriore aspetto critico è il cosiddetto “asse enterolimbico”, il collegamento tra intestino e cervello mediato da ormoni come il GLP1. Quando il microbiota è squilibrato, questo sistema salta, generando insulinoresistenza e disfunzioni nell’appetito. Il risultato è un circolo vizioso che alimenta obesità, diabete e infiammazioni.
La soluzione, secondo Romano, è semplice ma non banale: “Una dieta basata su alimenti poco manipolati e privi di additivi è il primo passo verso una salute duratura.” Per orientarsi, suggerisce di seguire la classificazione NOVA, che distingue gli alimenti in base al grado di trasformazione.
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