Gulminetti: trattamenti adattabili a stili di vita e lavoro
Secondo quanto riportato dalla fonte Ssv/Adnkronos Salute, i trattamenti long-acting per Hiv offrono oggi nuove possibilità per migliorare la vita dei pazienti. Roberto Gulminetti, responsabile dell’Unità semplice Hiv della Fondazione Irccs Policlinico San Matteo di Pavia, ha spiegato che queste terapie consentono di “ridisegnare e ottimizzare la cura antiretrovirale considerando la qualità della vita del paziente”. Non sono più trattamenti imposti dal medico, ma strumenti che permettono al paziente di scegliere la modalità più compatibile con le proprie abitudini e impegni professionali.
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Durante il convegno “Ridefinire il presente per vincere le sfide del futuro nella terapia dell’Hiv”, organizzato all’università degli Studi di Pavia, Gulminetti ha sottolineato l’importanza di coinvolgere attivamente il paziente e di rassicurare i medici sull’efficacia delle formulazioni iniettabili a lunga durata d’azione. Questi farmaci, spesso paragonabili o superiori alle terapie orali tradizionali, richiedono però visite ambulatoriali due o tre volte l’anno, un aspetto che può rappresentare un ostacolo per alcuni pazienti.
Per garantire equità e accesso su tutto il territorio, secondo Gulminetti è necessario creare ambulatori dedicati alla somministrazione delle terapie long-acting, anche in ospedali con risorse limitate. L’esperto auspica poi l’arrivo di formulazioni “ultra long-acting”, capaci di ridurre ulteriormente la frequenza delle somministrazioni. L’obiettivo, ha concluso, è liberare il paziente dall’obbligo delle visite e dal peso psicologico di sentirsi malato, pur essendo semplicemente portatore sano di un virus silente.
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