
Strategie di allerta per epidemie: esercitazioni a Pratica di Mare
Un nuovo significativo incontro ha avuto luogo presso l’aeroporto militare di Pratica di Mare, dove si è svolto il corso intitolato “Emergenze Infettive che richiedono alto isolamento: strategie di allerta da adottare in caso di epidemie”, organizzato dall’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani” IRCCS in collaborazione con l’Aeronautica Militare. Questo evento segue le sessioni tenutesi a giugno presso l’ospedale Spallanzani e ha visto la partecipazione di professionisti e operatori sanitari coinvolti nella gestione delle emergenze sanitarie.
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L’aeroporto di Pratica di Mare, sede della Divisione Aerea di Sperimentazione Aeronautica e Spaziale (DASAS) e dell’Infermeria Principale, ha ospitato l’evento grazie alla presenza del Gruppo di Biocontenimento, un’unità operativa dell’Aeronautica Militare attiva ventiquattr’ore su ventiquattro e sette giorni su sette, dedicata al recupero di pazienti affetti da malattie infettive altamente contagiose in qualsiasi parte del mondo. Durante l’apertura del corso, il Generale di Divisione Aerea Luciano Ippoliti, Comandante della DASAS, ha dato il benvenuto ai partecipanti.
Il programma ha incluso una fase iniziale di briefing per illustrare le procedure da adottare in caso di epidemie. Successivamente, si è passati a esercitazioni pratiche presso il Point of Entry sanitario dell’aeroporto. Qui è stata simulata una situazione di emergenza che prevedeva il trasporto di un paziente contaminato. La procedura ha richiesto l’uso di una barella trasportata da un aereo dell’Aeronautica Militare, seguita dallo sbarco e dal caricamento su un’ambulanza dedicata. Il trasferimento si è poi effettuato su barelle di dimensioni più contenute fino all’ospedale Spallanzani.
Durante l’esercitazione sono state eseguite anche operazioni di vestizione e svestizione con tute da alto biocontenimento, oltre all’impiego di dispositivi di protezione individuale. I corsisti hanno avuto l’opportunità di apprendere manovre di posizionamento e gestione clinica del paziente, oltre a procedure di decontaminazione. Un elemento distintivo dell’esercitazione è stata l’attività a bordo pista, grazie all’utilizzo di un velivolo da trasporto C-27J, che ha consentito ai partecipanti di osservare direttamente il posizionamento della barella.
La dott.ssa Laura Scorzolini, responsabile scientifica del corso insieme al dott. Emanuele Nicastri, ha sottolineato l’importanza della formazione in questo ambito: “Le malattie infettive, lungi dall’essere sconfitte, continuano a richiedere l’attenzione delle autorità sanitarie pubbliche e necessitano un approccio standardizzato per gestire in modo precoce e sicuro qualsiasi microrganismo potenzialmente epidemico. Negli ultimi decenni, molteplici eventi infettivi hanno minacciato la salute pubblica, tra cui l’emergere di nuovi virus come SARS e MERS, l’epidemia di virus Ebola in Africa occidentale, l’aumento di casi di febbre emorragica virale, focolai di Chikungunya in Italia, la pandemia di SARS-COV-2, l’epidemia globale di Monkeypox, e il riemergere della Dengue, recentemente circolante anche in Italia, nonché la diffusione di influenza aviaria A. La prontezza nella gestione di questi patogeni, considerati ad alto impatto sociale, è uno degli obiettivi del corso realizzato dallo Spallanzani in collaborazione con l’Aeronautica Militare. L’intento è di formare e preparare il personale per gestire le patologie infettive altamente contagiose sia in ambiente ospedaliero che extraospedaliero”.
L’ultima sessione del corso è programmata per venerdì 18 ottobre presso l’INMI Spallanzani. Durante questo incontro, interverranno esperti di spicco tra cui il Professore Silvio Brusaferro, Ordinario della Facoltà di Igiene a Udine, e il Direttore dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Abruzzo e Molise, Nicola D’Alterio. La dott.ssa Scorzolini ha inoltre rimarcato che “il 58-75% delle malattie infettive che colpiscono l’uomo ha origine zoonotica. Pertanto, è fondamentale che in una strategia di controllo delle epidemie si attui uno sforzo multisettoriale che coinvolga la tutela dell’ecosistema, la sorveglianza di patogeni infettivi a livello animale e non, e la ricerca avanzata su test diagnostici di alto livello, su agenti antinfettivi e sullo sviluppo di nuove tecnologie vaccinali”.
La rilevanza di tali esercitazioni è sempre più evidente in un contesto globale dove la rapidità di propagazione delle malattie infettive può avere conseguenze devastanti per la salute pubblica. Con il corso in corso di svolgimento e le esercitazioni pratiche realizzate, il personale sanitario e militare si prepara a fronteggiare potenziali emergenze, migliorando le competenze necessarie per la gestione delle epidemie e garantendo un sistema di risposta efficace e coordinato.
In un momento in cui il mondo affronta sfide sanitarie senza precedenti, l’importanza di una preparazione adeguata non può essere sottovalutata. Queste iniziative formative rappresentano un passo fondamentale per il rafforzamento della resilienza del sistema sanitario e della sicurezza pubblica, assicurando che le risposte a situazioni di emergenza siano pronte e ben coordinate.
Con l’approccio integrato promosso da queste esercitazioni, si gettano le basi per un futuro in cui le autorità sanitarie possano agire tempestivamente e in modo efficace contro le minacce infettive, proteggendo la salute della popolazione e prevenendo la diffusione di patogeni letali. La collaborazione tra l’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive e l’Aeronautica Militare sottolinea l’importanza di un’azione concertata e interdisciplinare per garantire la sicurezza della salute pubblica in ogni circostanza.
Per ulteriori informazioni sul corso e sulle attività dell’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani”, è possibile visitare il sito ufficiale www.inmi.it.
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