Vaccini: solo il 40% dei diabetici è adeguatamente protetto

L’Amd avvia 'Con il diabete vacciniamoci' per le vaccinazioni

Vaccini: solo il 40% dei diabetici è adeguatamente protetto 

L’Associazione Medici Diabetologi (Amd) ha avviato una campagna di sensibilizzazione intitolata “Con il diabete vacciniamoci”, mirata a promuovere le vaccinazioni raccomandate e gratuite per le persone affette da diabete, molte delle quali sono poco conosciute rispetto ai vaccini anti-influenzali e anti-Covid. Sebbene oltre il 75% delle persone con diabete riconosca l’importanza della protezione contro le infezioni più comuni, come l’influenza e il Covid-19, meno del 40% ha ricevuto i vaccini per altre patologie infettive, potenzialmente gravi.

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I dati sono emersi da una survey condotta dall’Amd, che ha coinvolto 430 persone con diabete da diverse regioni italiane, tra cui più della metà sono over cinquantenni, con una predominanza del 62% di donne e il 38% di uomini. La survey ha evidenziato che solo una frazione dei rispondenti è a conoscenza dei vaccini per malattie come tetano, morbillo, polmonite, pertosse, difterite, meningite, Herpes zoster e virus respiratorio sinciziale.

I dati allarmanti sulle vaccinazioni

Riccardo Candido, presidente nazionale dell’Amd, ha sottolineato che le persone con diabete presentano un rischio significativamente maggiore di contrarre infezioni, con un incremento fino a quattro volte maggiore di ricoveri ospedalieri e il doppio del rischio di morte rispetto alla popolazione generale. Le malattie infettive possono anche provocare un innalzamento temporaneo della glicemia, complicando ulteriormente la gestione del diabete. Tra le patologie sottovalutate, Candido ha menzionato il fuoco di Sant’Antonio, la polmonite pneumococcica, la meningite batterica e l’epatite B, per le quali le vaccinazioni rappresentano strumenti di protezione fondamentali.

Il Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale (Pnpv) 2023-2025 offre gratuitamente ai diabetici una serie di vaccinazioni, tra cui quelle antinfluenzali, anti-Sars-CoV-2, anti-pneumococciche, anti-Herpes zoster, antimeningococciche, anti-epatite B e anti-morbillo-parotite-rosolia.

La mancanza di consapevolezza e raccomandazioni

Dall’analisi dei dati raccolti, è emerso che la maggioranza degli intervistati riconosce solo i vaccini più comuni, come l’antifluenzale (81%) e quello anti-Covid (65%), mentre quelli per il pneumococco (52%) e per l’Herpes zoster (45%) sono citati da un numero molto inferiore di partecipanti. I vaccini per tetano, meningite, morbillo, virus respiratorio sinciziale, pertosse e difterite hanno registrato percentuali di riconoscimento sotto il 30%.

Tra coloro che non hanno effettuato le vaccinazioni consigliate, il 24% ha dichiarato di non aver ricevuto informazioni adeguate, mentre quasi il 20% ha affermato di non aver ricevuto raccomandazioni dal proprio medico. Inoltre, il 92% dei partecipanti ha manifestato il desiderio di ricevere sollecitazioni sulle vaccinazioni direttamente dai diabetologi, evidenziando l’importanza del consiglio professionale in questo ambito.

Un approccio educativo

La campagna “Con il diabete vacciniamoci” si propone di affrontare questa carenza informativa, indirizzandosi a pazienti, associazioni, caregiver e istituzioni. La campagna verrà promossa attraverso i centri di diabetologia di tutta Italia, con distribuzione di materiali informativi e un forte impegno sui canali social dell’Amd. Il progetto prevede anche attività di formazione per i diabetologi, al fine di incoraggiarli a discutere della vaccinazione con i propri pazienti durante le visite ambulatoriali.

Candido ha ribadito che “proteggersi dalle malattie infettive e dal rischio di complicazioni severe deve diventare una priorità per le persone con diabete”. La survey ha rivelato l’esigenza di fornire maggiori informazioni riguardo ai vaccini e alle loro implicazioni per la salute, e l’Amd si impegna a garantire che tali informazioni siano diffuse capillarmente.

La risposta delle associazioni

Marcello Grussu, vicepresidente di Diabete Italia, ha confermato le preoccupazioni emerse dalla survey dell’Amd, evidenziando una generale mancanza di informazioni sui vaccini, al di fuori delle patologie più note. Ha dichiarato che le campagne di comunicazione esistenti, pur essendo utili per alcune malattie, non coprono adeguatamente altre infezioni che sono significative per la salute delle persone con diabete. Le associazioni dei pazienti, in tal senso, possono giocare un ruolo cruciale nel migliorare la comunicazione tra il sistema sanitario e i pazienti, contribuendo a colmare le lacune informative.

L’importanza della prevenzione

Il rischio di complicazioni gravi a causa di infezioni è una realtà da non sottovalutare. L’infezione da Herpes zoster, ad esempio, può portare a complicazioni gravi come l’ictus, un fatto che molti pazienti non conoscono. Le informazioni corrette devono essere veicolate con urgenza per garantire che le persone con diabete comprendano i rischi associati alle infezioni e l’importanza della vaccinazione.

L’Amd, attraverso questa campagna, si propone non solo di sensibilizzare i pazienti ma anche di migliorare la collaborazione con i dipartimenti di prevenzione per creare percorsi dedicati all’immunizzazione. In giornate specifiche, le persone con diabete potranno valutare le vaccinazioni già effettuate e pianificare quelle necessarie, facilitando l’accesso a queste misure di prevenzione.

Conclusione

La campagna di sensibilizzazione “Con il diabete vacciniamoci” rappresenta un passo importante verso una maggiore consapevolezza e protezione della salute delle persone affette da diabete. È essenziale che i diabetologi e le istituzioni sanitarie collaborino per garantire che le informazioni sui vaccini siano facilmente accessibili e che i pazienti siano incentivati a proteggere la propria salute attraverso la vaccinazione. Solo attraverso un impegno congiunto sarà possibile migliorare i tassi di immunizzazione e, di conseguenza, la qualità della vita delle persone con diabete in Italia.

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