Due pazienti paraplegici tornano a camminare grazie a innovativa stimolazione elettrica midollare

Un team di ricerca italiano ha ottenuto risultati straordinari nell’ambito delle lesioni spinali, permettendo a due pazienti con danni traumatici al midollo spinale di riprendere la deambulazione

Due pazienti paraplegici tornano a camminare

Due pazienti paraplegici tornano a camminare grazie a innovativa stimolazione elettrica midollare

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Due pazienti paraplegici – Un’importante innovazione nel trattamento delle lesioni traumatiche al midollo spinale ha aperto la strada a una nuova speranza per i pazienti paraplegici. Grazie all’uso di un neurostimolatore midollare, due pazienti, coinvolti in una pionieristica sperimentazione condotta dagli esperti dell’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano e della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, sono riusciti a riprendere a camminare, per la prima volta, dopo aver subito danni permanenti alla spina dorsale.

Il trattamento, frutto di un innovativo protocollo di stimolazione elettrica epidurale ad alta frequenza, ha mostrato risultati straordinari, con un significativo miglioramento delle capacità motorie e una riduzione della spasticità muscolare. I pazienti hanno mostrato progressi notevoli nel recupero della forza muscolare, nella deambulazione e nel controllo motorio, potendo eseguire movimenti più fluidi e naturali, in gran parte grazie all’integrazione della stimolazione con un programma intensivo di riabilitazione.

La stimolazione a frequenze più elevate rispetto a quelle precedentemente utilizzate è risultata efficace nell’inibire i riflessi patologici che causano la spasticità muscolare, una condizione che interessa circa il 70% dei pazienti con lesioni spinali. La spasticità è caratterizzata da contrazioni muscolari involontarie e rigidità, che limitano severamente la mobilità e la qualità della vita. Mentre la stimolazione a bassa frequenza viene già impiegata per trattare tali sintomi, i risultati ottenuti con l’alta frequenza sono stati sorprendenti, offrendo ai pazienti un maggiore controllo muscolare.

Il protocollo sviluppato in questo studio si distingue per l’uso della stimolazione elettrica ad alte frequenze, con una potenza significativamente maggiore rispetto agli approcci tradizionali. Questa metodica non solo ha contribuito alla riduzione della spasticità muscolare, ma ha anche permesso di migliorare il recupero motorio complessivo, offrendo una risposta ottimale ai pazienti. Il neurostimolatore midollare, in uso per la gestione del dolore cronico, è stato impiantato nei pazienti come parte di un intervento chirurgico mirato.

Nel 2023, dopo l’impianto dell’elettrostimolatore, entrambi i pazienti hanno partecipato a un percorso riabilitativo intensivo che ha incluso esercizi motori e stimolazioni mirate. Uno dei pazienti è riuscito a percorrere fino a 175 metri senza la stimolazione attiva, un risultato impensabile prima del trattamento. Questi progressi non solo migliorano la qualità della vita dei pazienti, ma offrono nuove opportunità terapeutiche per chi soffre di danni spinali gravi.

L’approccio sviluppato ha mostrato di essere sicuro ed efficace, senza effetti collaterali significativi. I risultati ottenuti sono il frutto di una stretta collaborazione tra medici, bioingegneri e ricercatori di diverse istituzioni, tra cui l’IRCCS Ospedale San Raffaele e l’Università Vita-Salute San Raffaele. La ricerca ha anche permesso di affinare l’uso delle tecnologie avanzate in combinazione con un approccio riabilitativo personalizzato.

L’innovazione nel trattamento delle lesioni spinali, descritta nello studio pubblicato su Science Translational Medicine, rappresenta un passo importante per la neuroingegneria applicata alla neuroriabilitazione. Come spiegato da Silvestro Micera, professore presso l’Ecole Polytechnique Federale di Losanna e la Scuola Superiore Sant’Anna, questo risultato apre la strada a future soluzioni tecnologiche che potrebbero migliorare ulteriormente la qualità della vita dei pazienti con disabilità motorie.

Pietro Mortini, primario di neurochirurgia all’IRCCS San Raffaele, ha sottolineato che, ad oggi, otto pazienti sono stati trattati con successo utilizzando il neurostimolatore, e che il protocollo potrebbe essere esteso a un numero maggiore di pazienti. “La combinazione di tecnologie avanzate e approcci riabilitativi innovativi – ha detto Mortini – offre nuove possibilità per il recupero motorio, riducendo l’uso di trattamenti farmacologici e chirurgici tradizionali.”

La sperimentazione segna un punto di partenza per nuovi studi clinici che potrebbero coinvolgere un numero ancora maggiore di pazienti, con l’obiettivo di estendere l’efficacia della stimolazione a diverse condizioni cliniche. Questo approccio potrebbe definire una nuova era nel trattamento delle lesioni spinali, aprendo nuove opportunità per il recupero della mobilità nelle persone affette da paralisi. Il team di ricerca, inoltre, ha ringraziato i pazienti per aver avuto fiducia nello studio, che segna una pietra miliare nelle scienze neurochirurgiche.

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