Prurito da malattia renale, in arrivo prima cura efficace

Prurito da malattia renale, in arrivo prima cura efficace

Attesa in Italia l’approvazione definitiva di difelikefalin

La disponibilità in Italia di difelikefalin, primo farmaco contro il prurito associato alla malattia renale cronica (Ckd), è ormai imminente. Con la conclusione della fase di negoziazione tra l’azienda produttrice e l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), si attende solo la pubblicazione del decreto in Gazzetta Ufficiale per la sua rimborsabilità. Il medicinale, un agonista selettivo del recettore kappa-oppioide, rappresenta un’importante innovazione terapeutica per una condizione spesso sottovalutata ma altamente debilitante.

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Il prurito nei pazienti in dialisi è un disturbo persistente e difficile da trattare, con impatti significativi sulla qualità del sonno, sul benessere psicologico e sulla vita sociale. Studi clinici indicano che difelikefalin riesce a ridurre l’intensità del sintomo nell’85% dei casi. Si tratta di un miglioramento rilevante per una popolazione fragile, composta in gran parte da pazienti anziani sottoposti a trattamenti dialitici tre o quattro volte a settimana.

Le persone affette da Ckd spesso convivono con stanchezza cronica, ipotensione e insonnia. L’aggravante del prurito continuo compromette ulteriormente il riposo notturno, generando un circolo vizioso che può portare alla depressione e all’isolamento. L’efficacia di difelikefalin nel migliorare il sintomo offre la possibilità di interrompere questo ciclo e restituire ai pazienti una vita più dignitosa.

Il farmaco, già approvato dall’Agenzia europea per i medicinali (Ema), è destinato a diventare il nuovo standard di trattamento nei centri di dialisi italiani. Gli specialisti auspicano una rapida e ampia accessibilità alla terapia, senza vincoli di prescrizione, per garantire un supporto concreto a chi soffre di questa forma di prurito cronico.

Oltre al beneficio clinico diretto, la terapia promette anche un impatto positivo sulle relazioni sociali dei pazienti, spesso compromesse dalle conseguenze visibili del grattamento. In particolare, le lesioni cutanee espongono i malati a disagio e autoesclusione, specialmente durante la stagione estiva.

L’arrivo di difelikefalin in Italia è dunque atteso come un passo decisivo nella gestione complessiva della malattia renale cronica, offrendo un’opzione terapeutica mirata a un sintomo trascurato ma cruciale nella vita quotidiana dei pazienti e dei loro familiari.

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