A Roma il confronto su CAR-T e terapie avanzate nel SSN

L’Azienda Ospedaliero‑Universitaria delle Marche avanza con le CAR‑T nella sclerodermia

I tumori ematologici e le cure

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Roma, 22 luglio 2025 – Le terapie innovative per i tumori ematologici, come le CAR-T e gli anticorpi bispecifici, stanno trasformando la cura di leucemie, linfomi e mieloma. Tuttavia, l’accesso a queste soluzioni salvavita resta diseguale in Italia. È quanto emerso durante l’incontro “Terapie innovative nei tumori ematologici. Verso un accesso equo e sostenibile”, promosso dal sen. Francesco Zaffini presso la Sala Zuccari del Senato, con la partecipazione di AIL, All.Can Italia e altri attori del mondo sanitario.

I dati presentati da IQVIA nel report Advanced Therapy & CAR-T mostrano una crescita del 14% dei pazienti trattati tra il 2024 e il 2026, con 51 centri autorizzati alla somministrazione delle CAR-T. Tuttavia, oltre la metà si trova nel nord Italia, evidenziando forti squilibri territoriali.

Felice Bombaci, Coordinatore Nazionale Gruppo Pazienti AIL, ha denunciato la situazione: “L’accesso alle terapie innovative dipende ancora troppo dal luogo in cui si vive. È inaccettabile che la possibilità di cura venga decisa dal CAP e non dalla condizione clinica”.

Anche Francesco Zaffini, Presidente della X Commissione Salute del Senato, ha sottolineato la necessità di un cambio di paradigma: “Le terapie avanzate vanno considerate spesa di investimento. Sono trattamenti spesso one-shot, che garantiscono risparmi nel lungo termine”.

Dal Ministero della Salute, Graziano Lardo ha ribadito l’impegno istituzionale per favorire equità e accesso all’innovazione. “Non si tratta più di sperimentazioni: le terapie avanzate sono già parte della pratica clinica. Servono politiche strutturate e una governance sistemica per superare i divari”.

Anche il mondo clinico ha sottolineato le potenzialità e le sfide. Per Claudio Cartoni, ematologo del Policlinico Umberto I, “Il futuro è l’immunoterapia, ma serve una rete nazionale onco-ematologica per garantire accesso, eleggibilità e sostenibilità”.

A chiudere l’incontro, Paolo Bonaretti, portavoce di All.Can Italia: “Ogni paziente ha diritto alle stesse opportunità di cura. L’innovazione, per essere davvero efficace, deve essere anche equa”.

L’evento ha riaffermato l’urgenza di una governance integrata e condivisa, per fare in modo che ogni paziente, ovunque si trovi, possa accedere senza ostacoli a terapie che salvano la vita.

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