Cerotto Tar-200: nuova frontiera contro il tumore alla vescica

Cerotto Tar-200: nuova frontiera contro il tumore alla vescica

Studio clinico internazionale conferma efficacia e sicurezza

Un dispositivo innovativo per la cura del carcinoma uroteliale sta catturando l’attenzione della comunità medica globale. Il cerotto medicato Tar-200 consente il rilascio costante di farmaco direttamente nella vescica, proponendo un approccio terapeutico differente rispetto ai metodi tradizionali.

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Il sistema funziona come un micro-serbatoio, somministrando gemcitabina in maniera continua per settimane, garantendo un contatto prolungato con la zona tumorale. Gli esperti lo paragonano a un “innaffiatoio a goccia” che mantiene costante l’efficacia del principio attivo, a differenza della somministrazione convenzionale che dura solo poche ore.

I risultati emersi dallo studio SunRISe, pubblicato sul Journal of Clinical Oncology, sono particolarmente promettenti. Tra i pazienti con carcinoma non muscolo-invasivo, refrattari alla terapia con BCG e considerati ad alto rischio, il cerotto ha raggiunto un tasso di risposta completa dell’82%. Questo progresso potrebbe ridurre la necessità di interventi demolitivi come la cistectomia, salvaguardando la qualità della vita dei pazienti.

Lo studio ha coinvolto 142 centri in 14 Paesi, con l’Istituto Regina Elena (Ire) di Roma tra i principali partecipanti, distinguendosi per il maggior numero di pazienti arruolati a livello mondiale. Il direttore della Uoc di Urologia dell’Ire, Giuseppe Simone, ha sottolineato come questi risultati rappresentino un passo avanti verso terapie meno invasive, più tollerabili e con forte efficacia clinica.

L’istituto ha inoltre avviato un Programma di Uro-Oncologia sostenuto dai fondi del 5×1000, evidenziando l’importanza del contributo dei cittadini nella ricerca. Giovanni Blandino, direttore scientifico facente funzioni, e il direttore generale degli Ifo, Livio De Angelis, hanno ricordato come la collaborazione internazionale e il supporto pubblico possano tradursi in cure più efficaci per i pazienti.

Il cerotto Tar-200 emerge così come una soluzione terapeutica promettente, capace di aprire nuovi scenari nella oncologia urologica, garantendo trattamenti mirati e sostenibili per chi affronta un tumore alla vescica resistente alle terapie convenzionali. La combinazione di innovazione tecnologica e ricerca clinica offre prospettive concrete di miglioramento della qualità di vita e di efficacia terapeutica.

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