Gemelli: Innovazioni contro le metastasi

Tecniche mininvasive "caldo-freddo" in radiologia interventistica

Gemelli: Innovazioni contro le metastasi

Gemelli: Innovazioni contro le metastasi

Roma, [Data odierna] – L’avanzamento tecnologico nel campo della radiologia interventistica apre nuove prospettive nel trattamento delle metastasi, con tecniche mininvasive che utilizzano il caldo e il freddo. Il Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS di Roma si pone all’avanguardia in questo settore, come emerso durante il meeting internazionale Mio-Live (Mediterranean Interventional Oncology oggi e domani), giunto alla sua decima edizione.

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La radiologia interventistica, nata circa quarant’anni fa per il trattamento dell’epatocarcinoma, continua a rivestire un ruolo cruciale in questo ambito, come confermato dalle recenti linee guida dell’Easl (European Association for the Study of the Liver). Roberto Iezzi, docente dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e direttore della UOC Radiologia d’urgenza e interventistica del Gemelli, sottolinea l’importanza dei trattamenti loco-regionali, sia come alternativa alla chirurgia, sia come “ponte” verso il trapianto, riducendo il carico di malattia e prevedendo la risposta al trapianto stesso.

L’evoluzione tecnologica ha ampliato il raggio d’azione della radiologia interventistica, estendendolo al trattamento delle metastasi epatiche da tumore del colon-retto, di altre metastasi epatiche, polmonari, renali, ossee e linfonodali. Il meeting Mio-Live ha fatto luce su queste innovazioni, focalizzandosi su due principali approcci: l’ablazione e l’embolizzazione.

L’ablazione distrugge direttamente il tumore attraverso diverse metodologie: il calore, con la termoablazione a radiofrequenza o a microonde; il freddo, con la crioablazione; campi elettrici, con l’elettroporazione; o sostanze tossiche, con l’alcolizzazione. L’embolizzazione, invece, agisce “affamando” il tumore, bloccando i vasi sanguigni che lo nutrono e, contestualmente, rilasciando farmaci con la chemioembolizzazione o microsfere radioattive con la radioembolizzazione.

Iezzi evidenzia l’innovativo utilizzo di particelle riassorbibili capaci di veicolare farmaci di varia natura, consentendo trattamenti ripetuti nel tempo, analogamente ai cicli di chemioterapia. L’ischemia indotta dall’embolizzazione, combinata all’azione dei farmaci, genera uno shock per il tumore. La selezione accurata dei pazienti è fondamentale per il successo di queste procedure.

Un recente studio, il trial “Collision”, ha confrontato la chirurgia con la termoablazione nelle metastasi del colon-retto, dimostrando risultati simili in termini di efficacia, ma con minori effetti collaterali per l’ablazione. Iezzi precisa che questo non implica l’abbandono della chirurgia, ma sottolinea l’importanza di una valutazione multidisciplinare per scegliere il trattamento più appropriato per ogni singolo paziente.

Anche l’approccio alle procedure sta evolvendo verso una maggiore mininvasività, privilegiando l’accesso transradiale, attraverso un’arteria del polso, rispetto al tradizionale accesso transfemorale, dall’inguine. L’approccio radiale, meno invasivo e con minori complicanze, permette al paziente una ripresa più rapida.

Il Gemelli esegue annualmente circa 4.500 procedure di radiologia interventistica e, in occasione del Mio-Live, si è tenuto un simposio congiunto con la Cirse (Società europea di radiologia interventistica) sui registri europei, coordinati dal gruppo di lavoro “Next Research”, di cui Iezzi fa parte. Tra i registri attivati, il Cirel (chemioembolizzazione nelle metastasi da colon-retto), il Cirt (radioembolizzazione nelle lesioni epatiche) e il Ciemar (elettroporazione reversibile nelle lesioni epatiche).

Evis Sala, direttore del Dipartimento di Diagnostica per immagini e Radioterapia del Gemelli, sottolinea l’eccellenza del Policlinico in questo settore, frutto di una stretta collaborazione multidisciplinare. La corretta selezione dei pazienti, la disponibilità di tecnologie avanzate e di tutte le tecniche terapeutiche consentono di ottenere risultati ottimali in termini di successo, guarigione e sopravvivenza. La radiologia interventistica si affianca alle altre opzioni terapeutiche, come quelle oncologiche, radioterapiche o chirurgiche, per offrire ai pazienti la migliore combinazione di trattamenti possibili.

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