In Italia arriva la PrEP iniettiva contro l’Hiv

Un'iniezione ogni due mesi per prevenire il virus

In Italia arriva la PrEP iniettiva contro l'Hiv

In Italia arriva la PrEP iniettiva contro l’Hiv

In Italia arriva la PrEP iniettiva  – Una nuova modalità di profilassi contro l’Hiv arriva in Italia grazie alla collaborazione tra l’Ospedale Sacco di Milano e l’Istituto Spallanzani di Roma. La PrEP (Profilassi Pre-Esposizione), in forma iniettiva, rappresenta un passo importante nella lotta contro l’Aids, con una singola iniezione ogni due mesi di cabotegravir, un potente inibitore delle integrasi dell’Hiv. Questo trattamento innovativo è stato introdotto nell’ambito di un programma pilota che punta a semplificare l’accesso alla profilassi, migliorare l’aderenza e prevenire il contagio tra le popolazioni ad alto rischio.

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Fino ad oggi, la profilassi pre-esposizione orale, che consiste nell’assunzione quotidiana di farmaci antiretrovirali, è stata disponibile in Italia dal 2023, con rimborso da parte del Servizio Sanitario Nazionale. Tuttavia, la necessità di assumere una compressa giornaliera ha reso difficile l’aderenza per molti soggetti, soprattutto tra le popolazioni più vulnerabili. I problemi di accesso e le difficoltà nell’aderire alla terapia orale hanno limitato la diffusione della PrEP, portando alla ricerca di soluzioni alternative.

Con la PrEP iniettiva, l’introduzione di un trattamento a lungo termine, che prevede una puntura ogni due mesi, si spera di superare questi ostacoli. Secondo i ricercatori dello Spallanzani, questo nuovo approccio garantisce alti livelli protettivi contro l’Hiv, aumentando la convenienza per i pazienti e riducendo il rischio di interruzioni nella profilassi. La nuova modalità, infatti, elimina la necessità di assunzione quotidiana, rendendo il trattamento più facile da seguire.

Il programma pilota avviato dai due istituti prevede una distribuzione limitata inizialmente a 800 persone, che potranno accedere alla PrEP iniettiva. La disponibilità di dosi è limitata, poiché il farmaco non è ancora rimborsato dal Sistema Sanitario Nazionale, e il trattamento è destinato esclusivamente a coloro che non possono usufruire della PrEP orale, per motivi di accesso, intolleranza o difficoltà di aderenza.

I vantaggi della PrEP iniettiva sono evidenti. Gli studi condotti finora dimostrano che la sua efficacia nel prevenire le nuove infezioni è significativamente superiore a quella della PrEP orale, con un miglioramento sostanziale nell’aderenza al trattamento. Inoltre, l’iniezione ogni due mesi è considerata un’opzione più praticabile, soprattutto per le persone a rischio che affrontano barriere nell’assumere farmaci ogni giorno.

Gli esperti coinvolti nel progetto ritengono che la diffusione della PrEP iniettiva potrebbe portare a una riduzione significativa dei contagi, contribuendo così a raggiungere l’obiettivo globale delle Nazioni Unite di fermare l’epidemia di Hiv entro il 2030. La speranza è che questo nuovo trattamento possa rappresentare una svolta decisiva nella lotta contro l’Hiv, contribuendo a ridurre le nuove diagnosi e migliorando la qualità della vita delle persone esposte al rischio.

La collaborazione tra Milano e Roma segna un passo avanti significativo nella ricerca per prevenire l’Hiv in modo efficace e accessibile, aprendo nuove prospettive per la salute pubblica in Italia e nel mondo.

In Italia debutta la PrEP iniettabile, una nuova opzione per la profilassi pre-esposizione all’Hiv, che si affianca al trattamento orale tradizionale. Il progetto pilota, realizzato grazie alla collaborazione tra l’Istituto Nazionale Malattie Infettive (Inmi) Spallanzani di Roma e l’Ospedale Sacco di Milano, offre una singola iniezione ogni due mesi di cabotegravir, un potente inibitore dell’integrasi, per una protezione duratura contro l’Hiv. Questo innovativo trattamento rappresenta un passo importante nella lotta contro l’Hiv, in particolare per le persone a rischio che non rispondono adeguatamente alla PrEP orale o che hanno difficoltà nell’aderire a un regime terapeutico quotidiano.

Andrea Antinori, direttore del Dipartimento clinico dell’Inmi Spallanzani di Roma, ha sottolineato l’importanza di questa novità, commentando: “Da tempo stiamo lavorando alla realizzazione di questo programma pilota di accesso alla PrEP iniettabile. Questa risorsa ci permetterà di raggiungere una popolazione particolarmente vulnerabile, inclusi pazienti con intolleranze o difficoltà di adesione alla PrEP orale, aumentando notevolmente l’efficacia della nostra azione preventiva contro l’Hiv”.

L’iniezione bimensile di cabotegravir, che prevede un alto livello di protezione contro il virus, rappresenta una soluzione più comoda e pratica rispetto al trattamento orale, riducendo i rischi legati all’aderenza quotidiana. Questo approccio potrebbe migliorare significativamente i risultati della prevenzione, soprattutto per quei pazienti che, per vari motivi, non sono in grado di seguire il regime terapeutico orale.

Il progetto pilota, che segna un’importante innovazione in Italia, potrebbe essere esteso a livello nazionale, ampliando l’accesso a questa profilassi avanzata per un numero maggiore di persone a rischio. La combinazione delle capacità di Spallanzani e Sacco Milano nella ricerca e nella cura delle malattie infettive apre nuove opportunità nella prevenzione dell’Hiv, rispondendo così a una delle sfide più difficili nel contrasto all’epidemia.

Il 1° dicembre, in occasione della Giornata mondiale contro l’Aids, l’annuncio della disponibilità della PrEP iniettabile arriva come un importante passo avanti per la salute pubblica, con l’obiettivo di ridurre progressivamente i nuovi casi di infezione da Hiv e migliorare la qualità della vita dei pazienti in trattamento. La profilassi pre-esposizione si conferma, dunque, un pilastro fondamentale nella strategia di prevenzione, soprattutto con l’introduzione di opzioni terapeutiche più facili da seguire e con maggiore adesione.

La notizia della PrEP iniettabile in Italia conferma l’impegno delle strutture sanitarie italiane nella lotta all’Hiv e la volontà di migliorare continuamente l’offerta terapeutica a disposizione delle persone a rischio. La collaborazione tra il sistema sanitario nazionale e le istituzioni di ricerca, come Spallanzani e Sacco Milano, riveste un ruolo cruciale nella diffusione e nell’efficacia delle nuove soluzioni terapeutiche.

Il trattamento bimensile con cabotegravir potrebbe rappresentare una vera e propria rivoluzione nel panorama della prevenzione Hiv, aprendo nuove prospettive per i pazienti, ma anche per l’intero sistema sanitario nazionale. Con il rafforzamento della rete territoriale e sociale, questa innovativa opzione terapeutica contribuirà in modo significativo alla lotta contro l’Hiv, migliorando le possibilità di protezione per le persone vulnerabili e a rischio.

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