Urologo: attenzione a batteri, evitare cure fai-da-te
Con l’arrivo del caldo, cresce l’incidenza delle infezioni urinarie, una condizione che interessa prevalentemente le donne, ma che può colpire anche bambini, uomini e persone anziane. A fare il punto sul fenomeno stagionale è Vincenzo Mirone, urologo e presidente della Fondazione PRO, che chiarisce modalità di prevenzione e trattamento per affrontare l’estate con maggiore consapevolezza.
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Le infezioni delle vie urinarie rappresentano la seconda causa più comune di infezione dopo quelle respiratorie. Ogni anno circa l’11% delle donne sviluppa almeno un episodio, mentre oltre la metà della popolazione femminile ne soffre nel corso della vita. Si manifestano con bruciore o dolore durante la minzione, necessità frequente e urgente di urinare, urine torbide o dall’odore forte, e talvolta sangue nelle urine. Nei quadri più gravi, come nelle pielonefriti, possono comparire febbre, dolore alla schiena e brividi.
Le condizioni estive, segnate da alte temperature e maggiore sudorazione, aumentano il rischio di disidratazione e quindi favoriscono l’ambiente ideale per la proliferazione batterica nelle vie urinarie. Il contatto prolungato con costumi umidi, un’igiene intima meno attenta e l’uso di indumenti sintetici o stretti possono contribuire all’insorgenza di disturbi come la cistite.
Un’adeguata idratazione resta il primo strumento di prevenzione, perché stimola la diuresi e favorisce l’eliminazione dei batteri. È consigliabile assumere molta acqua, ma anche introdurre nella dieta frutta e verdura con alto contenuto idrico. Tra gli alimenti suggeriti: cocomero, cetrioli, lattuga, zucchine e finocchi. Questi ortaggi e frutti aiutano a mantenere l’organismo idratato e svolgono una leggera azione diuretica.
Anche l’alimentazione può svolgere un ruolo di supporto nella prevenzione. Alcuni alimenti sono considerati utili per la salute delle vie urinarie, tra cui i mirtilli rossi, l’uva ursina, il tè verde e quelli ricchi di vitamina C, che contribuisce a rendere l’ambiente urinario meno favorevole alla proliferazione dei batteri. È inoltre fondamentale il mantenimento dell’equilibrio del microbiota intestinale e vaginale: il consumo regolare di yogurt, kefir, fibre prebiotiche e cereali integrali aiuta a sostenere la flora batterica “buona”.
Al contrario, esistono alimenti che possono aggravare i sintomi in caso di infezione o favorire un ambiente più vulnerabile. Bevande zuccherate, dolci industriali, tè nero, caffè, alcolici, spezie piccanti e agrumi (in fase acuta) possono irritare la vescica e peggiorare lo stato infiammatorio.
Il trattamento delle infezioni urinarie si basa principalmente sull’uso di antibiotici, ma l’assunzione deve avvenire esclusivamente dopo una diagnosi medica precisa. L’automedicazione è fortemente sconsigliata, in quanto l’uso inappropriato degli antibiotici contribuisce alla diffusione dell’antibiotico-resistenza, un fenomeno sempre più preoccupante su scala globale e sotto costante monitoraggio delle autorità sanitarie internazionali.
Per ridurre le possibilità di contrarre infezioni urinarie durante i mesi estivi, si raccomanda l’uso di indumenti intimi in cotone, evitare capi sintetici o troppo aderenti, cambiare costume subito dopo il bagno e osservare scrupolosamente le regole dell’igiene intima. Alla normale assunzione di acqua, si possono affiancare tisane naturali a base di camomilla, ortica, lavanda o tè verde, purché tollerate individualmente.
Prestare attenzione ai segnali del corpo, non trascurare sintomi sospetti e rivolgersi prontamente al proprio medico rappresentano le basi per una gestione sicura ed efficace delle infezioni urinarie, soprattutto durante l’estate, quando i fattori ambientali rendono l’organismo più vulnerabile.
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