
Promozione della salute: scarsa diffusione dei legumi
La Giornata mondiale dei legumi, istituita nel 2018 dalle Nazioni Unite, sottolinea l’importanza di questi alimenti e ne promuove il consumo. Erica Cardamone, ricercatrice dell’Iss, osserva che nonostante i benefici riconosciuti, il consumo annuo globale di legumi è basso (7,77 kg pro capite), con punte in Africa (11,46 kg pro capite) e valori minimi in Europa (2,97 kg pro capite). In Italia, il 62,76% dei partecipanti al progetto ‘Arianna’ consuma 2 o più porzioni settimanali di legumi, ma meno della metà rispetta la frequenza raccomandata.
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L’indagine ‘Arianna’ evidenzia che gli uomini, le persone con più di 40 anni e chi ha un reddito superiore ai 50.000 euro annui hanno minori probabilità di seguire le indicazioni. Al contrario, nelle regioni del Sud Italia e tra i partecipanti fisicamente attivi, il rispetto delle raccomandazioni è più elevato.
Un ulteriore studio del Crea indica un consumo medio giornaliero di legumi di 9 grammi in Italia, con solo il 31% del campione che li consuma. I valori sono simili per bambini e anziani, ma inferiori tra adolescenti (25%) e adulti (29%).
I legumi, ricchi di vitamine B, ferro, zinco e fibre, riducono il rischio di malattie cronico-degenerative come malattie cardiovascolari, obesità, diabete e alcuni tipi di cancro. Grazie al loro elevato valore nutrizionale e basso costo, sono un alimento economico e sostenibile, alla base della Dieta Mediterranea.
Promuovere il consumo di legumi e ridurre quello di carne è fondamentale per migliorare la salute umana e del pianeta. I legumi migliorano la fertilità del suolo e fissano l’azoto atmosferico, riducendo l’uso di fertilizzanti chimici. La loro coltivazione richiede poche risorse idriche e produce basse emissioni di gas serra, rendendoli ecologici e sostenibili, conclude l’Iss.
(Frm/Adnkronos Salute)
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