Cartabellotta: “Il Ssn rischia, urgono riforme e fondi”

“La sanità pubblica non sia un costo, ma un investimento”

Torino, 29 maggio 2025 – Il Sistema Sanitario Nazionale si trova in una fase critica e per evitarne il collasso sono necessarie riforme strutturali e un deciso incremento dei finanziamenti. È quanto ha sostenuto Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, nel corso del meeting “Grandi Ospedali”, in svolgimento all’Industrial Village di Iveco Group, a Settimo Torinese. L’evento, giunto alla sua quarta edizione, rappresenta un’importante occasione di confronto tra le principali realtà ospedaliere italiane e internazionali, e affronta tematiche centrali come l’organizzazione sanitaria, la sostenibilità dei sistemi di cura e l’impiego dell’intelligenza artificiale in medicina.

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Durante il dibattito con Gerardo D’Amico di Rai News, Cartabellotta ha sottolineato come l’attuale situazione del Ssn sia il risultato di un lungo processo di definanziamento. Negli ultimi quindici anni, infatti, i fondi destinati alla sanità pubblica sono stati progressivamente ridotti, incidendo sui pilastri fondamentali del sistema: l’universalità, l’equità e l’uguaglianza. Secondo Cartabellotta, la crisi non riguarda solo la scarsità di risorse, ma investe anche la capacità di attrarre e trattenere personale sanitario qualificato, compromettendo l’efficienza e la qualità dell’assistenza.

Uno dei punti critici messi in evidenza riguarda l’attrattività delle specializzazioni mediche. Diverse aree fondamentali della medicina risultano sempre meno scelte dai giovani professionisti, provocando carenze che si ripercuotono sull’organizzazione dei servizi. La difficoltà nel reperire personale in alcune discipline sta generando squilibri sempre più marcati tra domanda e offerta di prestazioni, con conseguente allungamento delle liste d’attesa e una crescente disparità nell’accesso alle cure. A risentirne è anche l’equità territoriale, con significative differenze tra le regioni e una spinta verso la privatizzazione che rischia di minare l’universalità del diritto alla salute.

L’intervento del presidente della Fondazione Gimbe ha posto l’accento sulla necessità di politiche sanitarie coerenti e tempestive. Secondo Cartabellotta, è fondamentale che la sanità pubblica venga riconosciuta come investimento strategico, capace di generare benessere e coesione sociale. Solo in questo modo sarà possibile invertire la tendenza alla frammentazione del sistema e contenere i fenomeni di disuguaglianza che si stanno accentuando. Il riferimento è anche alla crescita della spesa privata, che costringe sempre più cittadini a ricorrere a prestazioni a pagamento o a rinunciare del tutto alle cure.

Nel contesto del meeting, che ha visto la partecipazione di esperti, dirigenti sanitari e operatori provenienti da tutta Europa, sono stati analizzati i principali nodi critici della sanità contemporanea. Tra i temi affrontati, anche l’innovazione tecnologica e l’utilizzo dell’intelligenza artificiale nei percorsi di diagnosi e cura, considerati strumenti essenziali per aumentare l’efficienza e migliorare i risultati clinici. Tuttavia, come evidenziato nel corso dei lavori, senza un adeguato supporto organizzativo e finanziario, anche le soluzioni più avanzate rischiano di non produrre gli effetti desiderati.

L’incontro ha messo in luce come il futuro del sistema sanitario dipenda da scelte che non possono più essere rimandate. Cartabellotta ha richiamato l’attenzione sulla necessità di un approccio organico alla riforma del Ssn, che non si limiti all’incremento delle risorse, ma che punti a una profonda revisione delle modalità di gestione, programmazione e valorizzazione del capitale umano. In particolare, è stata sottolineata l’importanza di politiche capaci di restituire dignità e prospettive alla professione medica, per contrastare l’esodo di professionisti verso il settore privato o all’estero.

La due giorni torinese, organizzata da Koncept in collaborazione con l’Aou Città della Salute e della Scienza di Torino e Fiaso, ha confermato l’urgenza di affrontare con decisione le trasformazioni in atto nella sanità. La crisi del personale, le diseguaglianze crescenti e l’insufficienza degli investimenti richiedono risposte chiare e coordinate. L’alternativa, ha ribadito Cartabellotta, è l’erosione progressiva di un diritto costituzionalmente garantito, fino a renderlo accessibile solo a chi può sostenerne i costi.

Secondo quanto emerso dai vari interventi, solo un’azione politica forte e lungimirante potrà garantire la sopravvivenza e il rilancio del Servizio Sanitario Nazionale. Le priorità indicate comprendono un piano straordinario di finanziamento, la riforma delle specializzazioni, la lotta alle diseguaglianze regionali e la valorizzazione dei professionisti della salute. Senza interventi rapidi ed efficaci, il rischio concreto è che la sanità pubblica si trasformi definitivamente in un sistema duale, con un divario sempre più marcato tra chi può permettersi cure tempestive e chi ne resta escluso.

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