Nuova tecnologia per indagare nei sospetti, prevenzione tumore della pelle [Video]

A Villa Salus di Bastia Umbra sarà più facile studiarlo con il Vivascope 1500. La microscopia confocale, che cos’è e a cosa serve?

Dr.ssa Chiara Franceschini

Nuova tecnologia per indagare nei sospetti, prevenzione tumore della pelle

da Chiara Franceschini
Dermatologo Villa Salus
Nevi “sospetti” o macchie di non chiara natura, ma anche eruzioni cutanee difficili da diagnosticare. E poi ancora vesciche, bolle e papule di non chiaro inquadramento diagnostico, aree di alopecia del cuoio capelluto di recente insorgenza o sospette neoplasie cutanee anche di piccolissime dimensioni, posso essere studiati con il Vivascope 1500. Si tratta di un microscopio confocale, fabbricato a Monaco, in Germania, nel 2017, da MAVIG GmbH. Lo strumento rappresenta il modello più completo dell’ultimissima generazione di microscopi confocali.

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La Villa Salus clinica di Bastia Umbra è l’unico centro in Umbria e il primo in Italia in ambito extra-ospedaliero a poter disporre di questa apparecchiatura e delle competenze necessarie per utilizzarla nel migliore dei modi.

La microscopia confocale è una tecnica diagnostica relativamente recente, sempre più utilizzata in dermatologia, in grado di rendere visibile l’aspetto microscopico degli strati più superficiali della cute in maniera indolore, immediata e assolutamente non invasiva.

Fino all’avvento di questa metodica, l’unico mezzo per poter osservare le cellule che componevano una determinata lesione cutanea era l’esame istologico: il dermatologo che osservava un neo, una macchia o una papula in genere ritenuti “sospetti” provvedeva ad effettuare una biopsia con anestesia locale, a mettere dei punti di sutura, ad inviare il campione prelevato presso un laboratorio di anatomia patologica e ad attendere il referto dell’esame istologico per conoscere l’esatta natura del pezzo asportato. Oggi, grazie alla microscopia confocale, molte di queste biopsie possono essere evitate, con evidenti vantaggi per tutti i pazienti.



La microscopia confocale, infatti, pur non sostituendo in nessun modo l’esame istologico, che resta e resterà sempre l’unico metodo in grado di offrire una diagnosi certa e definitiva, può fornire importanti elementi al dermatologo riguardo alla natura e alla gestione terapeutica della patologia esaminata. Appoggiando la testa del microscopio direttamente sulla pelle, grazie ad un laser a diodi che colpisce le cellule senza danneggiarle e ad un software in grado di trasformare in tempo reale in immagini la luce che ciascuna struttura cellulare riflette in maniera differente quando viene colpita, è possibile scansionare la cute a più livelli infinite volte, navigando letteralmente in un’area grande fino a 8×8 mm senza danno alcuno per il paziente, in qualsiasi distretto corporeo.

L’esame può essere praticato su chiunque, compresi bambini e donne in stato di gravidanza; tutto ciò che viene richiesto al paziente è di rimanere fermo per il tempo necessario alla scansione, solitamente 10-15 minuti al massimo. Il tutto senza effettuare manovre invasive e garantendo al paziente risposte in tempi brevissimi, evitando inutili attese e consentendo di iniziare le terapie molto precocemente.

Le immagini ottenute hanno una risoluzione talmente elevata da permettere l’osservazione in vivo delle singole cellule che compongono la zona esaminata, mettendo in evidenza eventuali atipie, valutando la presenza di infiammazione e fornendo dettagli utili sullo spessore della lesione, sulla sua esatta estensione e su molto altro; tutte queste informazioni, correttamente lette ed interpretate, consentiranno quindi al dermatologo diagnosi più precoci, una minore invasività e una maggiore accuratezza nella scelta della terapia migliore da proporre al paziente.

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